Ca' d'Oro

Calle Ca' d'Oro, 3934. (Apri Mappa)
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Descrizione

Una ricca collezione di opere d’arte ospitata all’interno di un palazzo nel tipico stile tardogotico veneziano. All’interno delle sale si possono ammirare dipinti delle più importanti Scuole italiane oltre a mobili antichi arazzi, bronzi e importanti sculture rinascimentali. Tra i numerosi capolavori esposti, la Venere di Tiziano e San Sebastiano di A. Mantegna. Di straordinario interesse la bellissima corte interna, con la vera da pozzo quattrocentesca scolpita da Bartolomeo Bon e il sontuoso mosaico pavimentale e le due logge affacciate sul Canal Grande.

Singolare e suggestivo esempio, per fantastica ideazione di motivi architettonici, per lusso di marmi, per splendore di policromia e doratura, ora quasi integralmente perduta, di quella tipica architettura gotica veneziana del '400, che più che dall'arte nordica trae elementi ed ispirazione dall'arte orientale. È probabile che nell'idea originaria, ricollegandosi al tradizionale tipo di palazzo veneziano, l'intera fabrica avesse dovuto presentarsi composta del corpo centrale affiancato da due ali minori, qui ridotte solo a quella di destra, forse per mancanza di spazio.

Eretto tra il 1421 e il 1440 circa dal ricco mercante Marin Contarini, sull'area di una preesistente casa degli Zeno, a cui appartenevano alcune parti ornamentali, stile veneto-bizantino (XIII secolo), poste in opera, il mirabile complesso architettonico-plastico, coronato da una tipica indovinata merlatura, spetta a tagliapietra lombardi e veneziani diretti da Matteo Reverti e dai Bon. 

Oggi, tolte le aggiunte e le irriverenti trasformazioni dovute particolarmente ai restauri di Meduna (metà '800), ripristinate le piccole finestre "a saracinesca" dei mezzanini e il fregio terminale, la Cà d'Oro, divenuta per munifica donazione del Barone Giorgio Franchetti proprietà dello Stato (1916), ha riacquistato il suo armonico caratteristico aspetto.

Inaugurata nel 1927, la "Galleria Giorgio Franchetti alla Ca' d'Oro" raccoglie oggi il nucleo fondante della raccolta d'arte Franchetti - anch'essa donata allo Stato assieme al palazzo (arazzi, bronzetti, dipinti rinascimentali di scuola toscana, emiliana, umbra, lombarda, capolavori fiamminghi e veneti) - e una importante raccolta di sculture, bronzetti e dipinti di provenienza demaniale, cui si è aggregata in seguito una nutrita sezione di ceramiche. Opere di Mantegna, Tintoretto, Tiziano, Van Dyck, Guardi, Andrea Riccio, Alessandro Vittoria.